“Cari ragazzi,
mi mancate. Mi mancano le grida e l’entusiasmo in campo, gli sbuffi in allenamento, gli scherzi negli spogliatoi. Mi mancano i dirigenti, gli amici tutti, la nostra grande famiglia dello Zaule che, in un attimo, si è dovuta fermare. Separare. Isolare.
Nessuno se l’aspettava, siamo stati presi tutti in contropiede da un virus terribile che sta portando via tante, troppe persone, soprattutto le più fragili, sconvolgendo la vita e le abitudini di tutti. Ma, come in una partita in cui l’avversario (per ora) è più forte, è il momento in cui tutti, nessuno escluso, dobbiamo giocare in difesa, proteggere noi e gli altri, resistere.
Ma se teniamo duro, se eliminiamo gli egoismi, se rispettiamo le regole e giochiamo in squadra, possiamo farcela.
Anzi, ed è il mio augurio a tutti voi e alle vostre famiglie per questa Pasqua così insolita, usiamo la pausa impostaci dalla vita per uscirne migliori: più consapevoli di quello che siamo, esseri umani con pregi e difetti, ma non invincibili. Più consapevoli del valore di una corsa all’aria aperta, una bibita con gli amici, un abbraccio del nonno, beni infinitamente più preziosi di una maglietta firmata.
È questa la lezione più importante che lo sport ci insegna anche in questo momento duro: capire ciò che conta di più, la famiglia, gli amici e la comunità che ci circonda, e lottare sacrificarsi sudare per quello. Se la pratichiamo ogni giorno, questa lezione, magari perderemo qualche partita, ma vinceremo il campionato della vita.
Buona Pasqua dal vostro presidente”