Campo "Nazario Corrente" - A.S.D. Zaule Rabuiese

Campo
"Nazario Corrente"

La necessità di disporre di un terreno di gioco, ha da sempre rappresentato una delle esigenze primarie, improcrastinabili. Ad un rettangolo proprio, i dirigenti dello Zaule pensarono sin dai primi giorno, ma l’idea iniziò a prendere corpo con l’insediamento nel consiglio direttivo (e la nomina a presidente) di Luigi Giani. Tra il dire e il fare, però, c’era tantissimo mare da superare…

La necessità di disporre di un terreno di gioco, ha da sempre rappresentato una delle esigenze primarie, improcrastinabili. Ad un rettangolo proprio, i dirigenti dello Zaule pensarono sin dai primi giorno, ma l’idea iniziò a prendere corpo con l’insediamento nel consiglio direttivo (e la nomina a presidente) di Luigi Giani. Tra il dire e il fare, però, c’era tantissimo mare da superare…

Un ruolo importante nella fase di avvio dell’operazione, lo recitò l’allora parroco di Aquilinia mons. Mario Penco. Grazie al suo interessamento si riuscì ad ottenere in concessione dalla Raffineria “Aquila” il terreno sul quale costruire il campo.

I lavori, completato l’iter burocratico, vennero avviati nel settembre del 1970.

Il primo intervento consisteva nelle opere di sbancamento di terreno frammisto roccia sulla collinetta di San Giovanni. Senza l’ausilio dei mezzi meccanici probabilmente si sarebbe impiegata una vita a completare questa prima fase che andò molto a rilento.

Nella primavera riuscimmo a stipulare un contratto da favola con una ditta costruttrice; così, alle cinque del mattino di un lunedì, sul terreno del nostro futuro campo fece irruzione un vero e proprio esercito di buldozer, ruspe e camions.

In sette giorni quella collina, limitatamente alle nostre necessità, fu spazzata via.

1974: giro d’onore delle promesse viola nel giorno dell’inaugurazione del campo

Un ruolo importante nella fase di avvio dell’operazione, lo recitò l’allora parroco di Aquilinia mons. Mario Penco. Grazie al suo interessamento si riuscì ad ottenere in concessione dalla Raffineria “Aquila” il terreno sul quale costruire il campo.

All’inizio del 1973 i lavori procedevano alacremente e le squadre già si allenavano su un terreno sottostante a quello che doveva ospitare il nostro “vero” campo attorno al quale prendevano sempre più forma gli spogliatoi.

Il lasso di tempocompreso tra la primavera e l’estate del 1974 è stato il periodo in cui si è lavorato più alacremente, sia di giorno sia a sera inoltrata con la luce artificiale, per la costruzione degli spogliatoi.

Grazie all’aiuto del comune di Muggia, a don Penco e a tutti coloro che hanno contribuito anche con piccoli finanziamenti finalmente, a settembre, il sogno divenne realtà.

Si sa, l’appetito vien mangiando… Così, appena sistemate tutte le pendenze, si pensò quanto sarebbe stato bello riuscire a completare l’opera con l’impianto di illuminazione. Si inizio nuovamente la trafila delle richieste di contributi dirette un po’ in tutte le direzioni, fatta eccezione per il CONI e la Federcalcio regionale dove nessuno si dichiarò disponibile.

Con i quattrini messi a disposizione grazie al ricavato da feste campestri, lotterie e gite sociali, riuscimmo a compiere un altro miracolo e nell’estate del 1976 l’illuminazione del campo era un’altra bellissima realtà.

Rimanevano ancora da realizzare le gradinate e la sistemazione del campo polivalente. Ancora una volta grazie all’Amministrazione Comunale di Muggia che contribuì per la realizzazione dell’opera. Questa rappresentò la molla ideale per riuscire in questa nuova impresa.

Grazie a una squadra di volontari e alla sensibilità di un artigiano del luogo, il quale oltre a eseguire i lavori più importanti, ci mise a disposizione tutta l’attrezzatura necessaria.

Ancora una volta eravamo riusciti a realizzare ciò che ci eravamo prefissi, un miracolo, insomma, nella patria del “ne se pol”.

Nazario Corrente, uno dei soci fondatori e uomo simbolo dello Zaule Rabuiese al quale la Società ha intitolato l’impianto sportivo

Con i quattrini messi a disposizione grazie al ricavato da feste campestri, lotterie e gite sociali, riuscimmo a compiere un altro miracolo e nell’estate del 1976 l’illuminazione del campo era un’altra bellissima realtà.